Dell’Utri latitante a Beirut, Matacena a Dubai, su intercessione dell’ex-Ministro dell’Interno Claudio Scajola.
Che, nel frattempo, abbandonava Marco Biagi al suo destino.
Dunque, Dell’Utri, fondatore di Forza Italia, riconosciuto colpevole in Cassazione di essere stato il tramite tra la mafia e Silvio Berlusconi, avendo offerto “precisi vantaggi in campo politico” in cambio di voti, all’inizio degli anni ’90, è FUGGITO a Beirut, in attesa di una sempre più tardiva estradizione.

Scajola, invece, accusato di aver favorito la latitanza del suo socio in affari Amedeo Matacena (lo avrà fatto A SUA INSAPUTA, sicuramente), è ora al centro di un’inchiesta, per non aver concesso la scorta a Marco Biagi, quando era Ministro dell’Interno.
Lo definì anzi “un ROMPICOGLIONI, in cerca di una nuova consulenza”, pur conscio delle minacce di morte ricevute dal giuslavorista, da parte delle nuove BR.
Che, purtroppo, si tramutarono in realtà.
Noi in Italia puntiamo sempre sulla trasparenza e l’onestà, non c’è che dire.
Specialmente quando andiamo alle urne.






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