Bruce Springsteen & Paul McCartney, insieme, ad Hyde Park.
Un momento unico, che resterà nella storia della musica.
Mentre la pioggia danzava.
Londra.
14 luglio 2012.
La pioggia (una novità, da quelle parti) cade puntuale, misitica ed incessante, come negli epici finali dei romanzi amorosi o dei film d’avventura.
Siamo ad Hyde Park, il polmone verde della City.

Quasi ottantamila persone cantano, danzano, urlano e piangono, stremate ed entusiaste, dopo più di tre ore di concerto.
Vengono trascinate, oltre la gioia e la fatica, dalla voce di un uomo.
Dalle sue parole. Dalla sua energia. Dalla sua musica.
E’ Bruce Springsteen.
E’ il Boss.
Accompagnato dalla fedele E Street Band, con al sax il nipote di Big Man Clarence Clemons, scomparso a giugno dell’anno prima.
Lo show è stato formidabile, la serata sta per concludersi.
Manca solo una degna chiusura al capolavoro.
Ed arriva Paul McCartney.
Apoteosi.
Un duetto tra leggende.
Che oltrepassa la storia, entrando di diritto nel mito.





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