Il vile attentato contro la redazione di Charlie Hebdo, a Parigi, spaventa e mobilita.
L’ennesimo attacco alla libertà d’espressione, nell’eterna lotta tra estremisti e moderati.
Solo con informazione e preparazione si può provare a sconfiggere l’ignoranza del male.
Molti hanno la codardia di provare ad imporre il proprio pensiero solo attraverso le urla mediatiche, la violenza verbale o, peggio, una scarica di Kalashnikov.
Pochi possiedono il coraggio di sapersi confrontare con la penna (o la matita), il dialogo costruttivo e l’ironia.
Non ho mai condiviso il becero umorismo di Charlie Hebdo, ma essere liberi di poter esprimere ciò che si pensa, consci dei differenti gradi di sensibilità ed intelligenza di chi ti legga o ascolti, è la base, le fondamenta di una società liberal-democratica.
Quella in cui vivono i paesi occidentali, ma in cui non tutti si riconoscono.

In tanti si sono mobilitati, nelle piazze virtuali ed in quelle reali, comunque, scossi dall’accaduto, schiaffeggiati nel salotto di casa.
Le dimostrazione di solidarietà sono e sono state toccanti, un po’ ovunque.
Ma affinché non si rivelino fine a se stesse, come spesso accade nel mondo apparente dei social network e di noi barbari del terzo millennio, sarebbe utile se dessero seguito a ricerche, discussioni e volontà di informazione.
Per tentare di capire le culture che abbiamo di fronte.
Anzi, al nostro fianco, ormai.
Usanze, tradizioni e pratiche dottrinali si sono stratificate nei secoli e formano ciò che ogni comunità rappresenta nella modernità.
Allora giudicare senza conoscere, senza mai essersi documentati a fondo, ma solo pigramente indottrinati da talk-show televisivi superficiali e da leader politici da cabaret, diventa difficile e controproducente.
Non si è più in grado di distinguere tra estremismo ed equilibrio.
Di Charlie ce ne sono già stati troppi.
Vittime di religione, affari ed interessi.
E ce ne saranno altri, purtroppo.
Soltanto se saremo più informati e preparati, riusciremo a riconoscere ed isolare il fanatismo ed il marciume.
E ad arrestare l’assurda deriva, verso cui andiamo incontro.
A causa dell’ignoranza.
Inesorabilmente.





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