Le parole di Maurizio Arrivabene, team principal della Ferrari, al termine del Gran Premio di Ungheria, sono una risposta diretta e senza mezzi termini a Niki Lauda, che ha ironizzato sui recenti risultati negativi della scuderia di Maranello.
Con il suo consueto stile chiaro ed efficace, il regista delle Rosse si è ormai conquistato un ruolo di primo piano, nel circus, troppo spesso fumoso ed opaco, della Formula Uno.
«Non mi faccio prendere dalle emozioni. Non mi piacciono gli spaghetti, mi son fatto una pizza all’arrabbiata e l’ho consigliata alla squadra per caricarsi».

Chiaro. Diretto. Preciso.
Maurizio Arrivabene, in quanto a stile e comunicazione, si conferma un lupo in un recinto di pecore.
Dopo le sarcastiche dichiarazioni di Niki Lauda, presidente onorario della Mercedes, che aveva definito l’attuale Ferrari «brava solo a fare gli spaghetti e non certo automobili veloci», il team principal della scuderia di Maranello gli ha risposto a tono, come appartiene al suo spirito.
In seguito alla seconda vittoria stagionale, ottenuta da Sebastian Vettel nel Gran Premio di Ungheria, proprio nel giorno del ricordo di Jules Bianchi, il manager bresciano ha avuto parole di elogio anche per Raikkonen, da lui più volte criticato in passato, spesso senza mezzi termini: «Kimi stava facendo una gara incredibile, peccato per la sua uscita. Se ho sognato la doppietta? Per un po’ – ha ammesso – ci avevo creduto, potevamo farla, era alla portata. Va bene così, ora avanti con umiltà, disciplina e testa bassa».

Ad inizio della stagione, comunque, Iron Mauri aveva fissato a due le vittorie minime, per dare un senso alla stagione della Rossa. «Con tre vittorie sarei in paradiso, con quattro vado a piedi a Sestola», giurava.
Chissà che i risultati e la sua schiettezza non lo obblighino ad un pellegrinaggio sulle montagne modenesi.
Di certo, i tifosi della Ferrari se lo augurano con tutto il cuore.





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