L’incontro di Stato tra Renzi e Hollande, svoltosi all’ombra della Ghirlandina, ha rappresentato un’occasione formidabile per la città di Modena, per raccontarsi al mondo.
Eppure non sono mancate le critiche più disparate, dai costi della cena, giudicati più esorbitanti del debito greco, alle misure di sicurezza precauzionali, che hanno causato disagi ai modenesi addirittura per qualche ora.
Solo sforzandoci di superare queste visioni miopi e superficiali, provando a ragionare con più lungimiranza, riusciremo, forse, a crescere davvero come comunità, dando valore a ciò che abbiamo.
Una delle principali notizie di siti, telegiornali e tweet d’informazione di diversi paesi, tra ieri e oggi, raccontava di Modena, dei tortellini e di Palazzo Ducale.
Vissuti e ammirati dal Presidente della Repubblica francese, François Hollande, in un’afosa serata d’inizio autunno.
In compagnia di Matteo Renzi, che, invece della classica visita ufficiale a Roma, ha scelto di mostrargli una piccola, ma operosa città emiliana, e di condividerne l’ingegno, l’arte, la cucina.

Un’occasione unica, una vetrina storica, per narrare chi siamo, cosa abbiamo costruito nel tempo e che direzione abbiamo intrapreso.
Un privilegio, che ci siamo meritati.
Seguendolo da lontano, mi sono sentito orgoglioso di casa mia.
Fiero.
Poi mi sono accorto che il sentimento di molti (ma non certo tutti) modenesi fosse esattamente l’opposto.
Esacerbati per la chiusura di alcune vie del centro storico, mezza giornata, e soprattutto per il conto della cena, che ha indubbiamente provocato un danno incalcolabile, alle casse dello Stato.
Uno spirito amaro, che non condivido.
Spero piuttosto che l’incontro di ieri si possa rivelare utile a muovere qualche passo in avanti, solido e concreto, per trovare una soluzione a quello che sta accadendo ai confini d’Europa, mai così debole, fragile e con un futuro incerto quanto ora, a mio parere.
E, più prosaicamente, che, nel nostro piccolo villaggio, si inizi a ragionare un po’ più in grande, con maggior realismo e lungimiranza.
Può apparire un ossimoro, ma la storia di Modena è ricca di esempi che testimoniano come ciò sia possibile, se ci si impegna in questo senso.
Lasciando da parte l’invidia e le miserie.
Dando valore a ciò che abbiamo.





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