Ripartire.
Con la bellezza nella mente e la malinconia nel cuore.
Arricchito dagli affetti, dai luoghi, dai pensieri, di casa mia e di un’Italia magnifica.
Riparto.
Con la consapevolezza di vivere in una splendida famiglia, con tanti difetti, che mi fortificano, e alcuni pregi, che mi ispirano.
Con la certezza di essere nato e cresciuto in una terra straordinaria, in una città unica al mòndo, che se provasse a partire dalla propria identità, dai tortellini della nonna, dal rombo dei motori e dalle arie pavarottiane, preservandola, comunicandola, esportandola, per evolvere verso il futuro, non sarebbe inferiore a nessuno, sotto molteplici aspetti.
Con la conferma che esista sempre un filo, sottile, ma vero, con le persone, con cui hai condiviso legami ed esperienze, se ci si crede per davvero.
Deve solo essere ritrovato.
E riannodato.
Tra biciclette festanti, matrimoni felici, sapori (quasi) dimenticati e gioie sportive indimenticabili.
Ho ascoltato il respiro del lago di Como, ho contato le nuvole della Romagna, ho sconfitto il cacio e pepe di Trastevere.
Momenti di enorme bellezza.
Velati da antica malinconia.
Occorre incanto.
Occorre disincanto.
Affrontando una sfida alla volta.
Come un romantico realista.
E a Bruxelles, nel frattempo, piove.




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