Giugno 2018.
Sabato sera, costa belga.
Una scelta migliore, due anni e mezzo fa, quando sono partito, non l’avrei potuta fare. Nonostante tutto.
Sabato sera, costa belga, ore 10pm.
L’Italia mi manca, l’Italia mi manca tantissimo.
I miei affetti, le persone a cui voglio bene, le conoscenze di una vita.
Dormire nel mio letto, i calici di lambrusco ghiacciato, i week-end di relax e di balotta in giro per il paese più bello del mondo.
Ma adesso, qui, insieme agli amici miei brussellesi come se fosse antani, con una bottiglia di Bordeaux in mano, mentre il sole affonda sull’Inghilterra, mi rendo conto che scelta migliore due anni e mezzo fa, quando sono partito, non l’avrei potuta fare.
Pavese scriveva: «Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti».
Spero che casa mia mi aspetti.
E di ritornare, un giorno.
Intanto, comunque, sto bene qui.
(Lo so, sembra il finale di un film di Sorrentino – o di Checco Zalone – ma resto sempre convinto che tutto sia bello.
Tutto sia veramente bello.)






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