Distratti come siamo dalle miserie di casa nostra, forse si rischia di perdere di vista l’ambiziosa proposta presentata da Merkel e Macron nei giorni scorsi.
Di sicuro si può e si deve fare di più, ma è un buon inizio. La strada è ancora lunga, in ogni caso.
Resta soltanto da capire come mai non ci fosse pure l’Italia, in quella conferenza stampa, a presentare un piano così coraggioso.
Attenzione a quello che sta accadendo in Europa.
Distratti come siamo dalle miserie di casa nostra, forse si rischia di perdere di vista l’ambiziosa proposta presentata da Merkel e Macron nei giorni scorsi, che, se dovesse superare il vaglio del prossimo Consiglio e poi del Parlamento, moltissimo potrebbe cambiare nel nostro prossimo futuro.
E’ un grosso SE, dato che i sempre molto solidali paesi nordici e i gustosi sovranisti austriaci si stanno già opponendo vigorosamente a questo ulteriore meccanismo.
Ma, citando il Post, «Nonostante questi problemi, i commentatori ottimisti rimangono la maggioranza.
Il fatto che i due paesi politicamente ed economicamente più importanti d’Europa, Francia e Germania, abbiano trovato un accordo – cosa che in passato ha sbloccato decine di altri stalli – lascia pensare che le resistenze potranno essere superate.
Anche chi chiede misure più ambiziose sottolinea comunque l’importanza simbolica e storica di una sua eventuale approvazione.»
Con la sua consueta pachidermica lentezza, l’Europa s’è destata, in sostanza.
750 miliardi per l’acquisto di titoli di Stato dalla BCE; 100 miliardi nel piano SURE; il fondo di garanzia di 25 miliardi per offrire alle Pmi europee liquidità per investimenti fino a 200 miliardi della BEI; i 240 miliardi del MES (grazie al quale ciascun paese membro potrà prendere in prestito fino al 2% del suo Pil, per finanziare le spese sanitarie dirette e indirette collegate al Covid-19).
E ora questo.
Di sicuro si può e si deve fare di più, ma è un buon inizio.
La strada è ancora lunga, in ogni caso.
Resta soltanto da capire come mai non ci fosse pure l’Italia, in quella conferenza stampa, a presentare un piano così coraggioso.
Magari era più occupata a procedere con la nazionalizzazione di Alitalia con altri 3 miliardi, oppure a preservare il reddito di cittadinanza come formula di mantenimento per gli affiliati alle cosche mafiose calabresi o anche a sfiancarsi nella rivoltante retorica populista, che molto distrugge e nulla costruisce.
Chissà.
Sarà per la prossima volta.






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